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Il bagno lungo del sabato mattina

Episodio 18

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Pubblicato da:
MMassarotti

Autore: Fabrizio Spinosi
Voce: Mario Massarotti

Un giorno, sono sicuro, si estingueranno per sempre le vasche da bagno. Non servono più, sono ingombranti, improduttive, inutili. Il mondo cresce veloce e in verticale, come una doccia con le pareti in vetro trasparente che occupa la metà dello spazio e del tempo.

La vasca da bagno ti sdraia, ti fiacca, ti alza la testa, dentro al piacere caldo di acqua e fumo, ti fa guardare il soffitto e attiva sogni e immaginazioni, dilata spazi mentali dentro i quali è piacevole pensare, riflettere, ricordare tutte cose che piacciono ai vecchi o ai perditempo, mentre il mondo corre veloce, deve guardare avanti.

Il bagno del sabato mattina deve avere una vasca riempita sino al bordo e un flacone pieno di sali da bagno, deve avere le mattonelle bianche e nere sul pavimento e verdi a fantasia nella parete che si alza, per evitare che le gocce impregnino il muro.

Entro spavaldo nella vasca perché il tempo si è fermato: la radio conil filo è ancora quella di una trentina di anni fa, quando le cose erano nate per durare per sempre. Pure le cassette musicali sono dello stesso periodo, tutte affilate nella cameretta con il poster dell’Inter e di Evaristo Beccalossi con la maglia attillata.

Tutto è successo una trentina di anni fa o almeno tutte le cose belle; poi la vita, pian piano ha fatto sparire i giocattoli e Evaristo Beccalossi è appesantito e con il doppio mento.

Le bolle si moltiplicano mentre saluto il mondo con il corpo immerso nella placenta tiepida, sino al naso, muovendo le mani con disegni circolari per aumentare l’effetto schiumoso. Dalla radio parte la canzone scelta per questo sabato sospeso nel tempo e la paperella gialla, di una trentina di anni fa, diventa un microfono.; Evaristo Beccalossi, elegante, detta i tempi dei passaggi nella partitella di rifinitura del sabato mattina; tutto perfetto come la schedina al bar, la pizza al taglio, il barbiere affollato, gli amici al corso e la sala giochi.

Apro la porta della macchina del tempo che sembra veramente una scatola magica che fa finta di essere bagno, mentre torno dal passato, mentre perdo tempo in questa società che fa vergognare i sensibili, i nostalgici e gli appassionati del bagno lungo del sabato mattina.

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