Testo e voce: Mario Massarotti
Oltre i confini del quotidiano e degli spazi familiari a noi noti, troviamo l’avventura, la sfida, la conoscenza dell’ignoto che potremmo definire in una sola parola: il “viaggio”. Esso genera domande profonde che provano a soddisfare delle necessità che vibrano tra mente e cuore.
È una danza verso l’infinito spinta dalla fiamma della curiosità, dall’ardente desiderio di comprendere. Siamo chiamati ad esplorare, ad imparare e se possibile a mettere in discussione le nostre convinzioni. E’ un’esperienza sempre nuova che oltre a tali sfide ci porta a conoscere noi stessi.
Ogni passo del viaggiatore è un’opportunità che va aldilà del rapporto con la realtà. Essa si sviluppa nella creazione della “connessione” quale meccanismo di identificazione tra noi e le persone, tra noi e i luoghi, che il destino ci mette a disposizione con delle combinazioni magiche e non riconducibili al semplice caso.
Incontriamo persone nuove che lasciano un’impronta indelebile nel nostro cuore. Magari sono situazioni fugaci ma da esse apprendiamo l’importanza della gentilezza e della condivisione. Esse ci insegnano ad adattarci, ad essere flessibili di fronte alle sfide che incontriamo lungo il cammino. Ci mostra che la bellezza risiede nelle molteplici forme della diversità, delle opere dell’ingegno, della creatività e dell’arte, del sapere, nelle culture che non ci appartengono, nei paesaggi e nella variopinta natura che ci toglie il fiato.
E’ un invito. A togliere i pregiudizi e a mettersi in ascolto anche verso il silenzio e al cospetto di vibrazioni particolari, non spiegabili con i comuni sensi. Si parlava della conoscenza di noi stessi. L’esplorazione del mondo ci permette di approfondirla sino a diversificare il sentimento del “chi sono”. E ciò risulta vitale nella routine della vita di ogni giorno a casa nostra, nei luoghi dove torniamo a lavorare e a vivere nella normalità e dove, forse, potremmo insegnare agli altri questa arte del vivere e i suoi effetti benefici.
Nel tempo conserviamo con gelosia e tenacia ciò che il viaggio ci ha lasciato vivere. E’ un tesoro racchiuso in noi e di cui nessuno potrà mai appropriarsi.
Buon viaggio dunque, e che il prossimo, vicino o lontano che sia, generi in te lo stupore per la meraviglia e l’esperienza che meriti.
