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Paesaggio notturno con la Via Lattea

Abbiamo contato tutte le stelle della Via Lattea

Episodio 5

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Pubblicato da:
MMassarotti

1,81 miliardi. Le hanno contate ad una ad una in 34 mesi. Sono le stelle di un’immensa isola sulla quale ci troviamo, le cui coste sono bagnate da uno spazio indeterminato chiamato universo. E’ la Via Lattea. Un giorno forse si darà a tutte loro un nome. Immagino già la possibilità di compiere viaggi multidimensionali alla loro scoperta per ammirare altri pianeti, masse rocciose, vulcani giganteschi, forse ghiaccio e acqua.

Una cosa è certa, quando abbiamo rivolto il capo all’insù, tutte le volte che il cuore ci ha chiesto di sognare, le abbiamo ammirate e ci hanno spinto a riflettere sul destino di noi uomini e donne troppo piccoli per essere facilmente spiegabili in questo mare magnum quasi del tutto disabitato la cui unità di misura certa è l’immaginazione.

Eppure, gli scienziati reputano possibile definire geometrie, movimenti e dimensioni di questo strano disegno che gravita sulla nostra testa. Questo vasto tappeto fluorescente cela gradazioni di colore, nubi e accenni perfino non spiegabili. Altri tecnici attendono anche di ricevere segnali radio da qualcuno che riesca a farsi capire. Ma alla fine a noi interessano più che dati, dei buoni sentimenti. Non serve una posizione privilegiata per guardare e sognare, scrutare luccicchii e scoprire stupefatti stelle cadenti nella notte si San Lorenzo. Abitiamo un pianeta del sistema solare che è solo alla periferia di questa immensità galattica.

La volta celeste ha sempre toccato la sensibilità di poeti e filosofi. Innamorati e romantici sono sicuramente di più. Si proiettano con speranze intime, propositi e le note delle corde del cuore verso migliaia di punti bianchi nell’oscurità, oppure scegliendo la mirabile palla lunare che come per magìa ci restituisce una parte di luce solare, che abbiamo prestato per una notte all’altra parte del globo. La notte stellata è l’occasione d’oro anche per coloro che dall’altura di un monte, in luoghi semplici, in solitudine provano a dare un senso alla loro esistenza e a chiedere al cielo, perché prima o poi qualcosa, anche di piccolo, torni indietro.

In fondo, essere riusciti a contare tutte le stelle è la metafora dell’immaginazione umana che supera sempre i propri limiti. Le osservazioni rilevano anche movimenti rotatori e oscillatori di altre stelle nelle galassie satelliti come le nebulose di Magellano. Il nome loro attribuito non può essere casuale, abbiamo sempre più bisogno dell’idea che tutto sia raggiungibile e che da qualche parte esistano lidi migliori dove condividere esperienze di vita diverse.

L’uomo, sin dalla creazione è salito su una gigantesca ruota panoramica dallo scenario immenso. La Terra e il sistema solare accelerano di sette millimetri al secondo il loro moto intorno alla Via Lattea.

Immaginiamo un po’ questo dipinto tridimensionale fatto di movimenti, colori, luci, forme, destini, esplosioni ed implosioni, forme plastiche, buchi neri super massicci al centro di altre galassie lontane, che sono responsabili di altri bagliori e nei quali, se fosse possibile, si perderebbero il nostro sguardo e nuove contemplazioni del nostro animo. Quest’opera è realizzata e firmata da anonimi ma valorizzata dalle branche dell’astrofisica.

Le indagini che si stanno compiendo tra corpi celesti e involucri gassosi servono per comprendere qual è il nostro ruolo di abitanti di una “casa cosmica”. Con il compimento di questo lavoro nasceranno nuovi viaggi astrali, navicelle e viaggiatori interstellari e probabilmente guarderemo con ammirazione e rispetto coloro che nel nostro passato hanno lavorato per ottenere i primi risultati e gli scrittori che si sono sforzati di immaginare la complessità dello spazio e di renderlo a noi più vicino e meno freddo.

In conclusione leggo due poesie, scelte tra le tante, dedicate alla Via Lattea.

La via lattea
di Giuseppe Amato

Il fumoso spessore di cosmiche distanze
assume in sè distorsioni imponenti d’impotenza,
grani di nulla impolverano le stelle
rotolano sulla superficie ora piana
della terra.
Li disperde il suono nero del cielo.
È vero, la superficie è convessa,
erta salita ad un punto da ogni lato.
Fosse piana arriverebbe
non distorto, il messaggio umano.
Fosse concava richiamerebbe
in un lago i pensieri più belli del mondo

Ti aspetto sulla Via lattea
di Francesca Genti

“Ti aspetto sulla Via Lattea
al chilometro numero nove
dove comincia il sentiero per Sirio.
(in questa o nella prossima vita).
non è un mio patetico delirio
nè il sogno pazzo di un amante:
è l’eterno-presente-desiderio
che gioca fino in fondo la partita.
è l’amore, indistruttibile diamante”

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